Ponte Nossa

Portale Web del Comune di Bergamo – Valle Seriana Put de Nòsa ( i lösèrte, i smèrda bachècc )

Ponte Nossa è un comune italiano della provincia di Bergamo in Lombardia situato sulla destra orografica del fiume Serio, in valle Seriana, dista circa 27 chilometri a nord-est dal capoluogo orobico BERGAMO ed è compreso nella Comunità montana della Valle Seriana.

 

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Popolazione Residente
1.793 (M 870, F 923)
Densità per Kmq: 321,9
Superficie: 5,57 Kmq
Codici
CAP 24028
Telefonico Prefisso 035
Codice Istat 016168
Codice Catastale F941
Informazioni
Denominazione Abitanti nossesi
Santo Patrono Madonna delle Lacrime
Festa Patronale 2 giugno
Etimologia (origine del nome)
Era chiamato solo Nossa, fino al 1956. Tale termine potrebbe riflettere il latino alnocea, dal nome di pianta alnus, ontano.
Il Comune di Ponte Nossa fa parte di:
 Comunità Montana Valle Seriana Superiore
Località e Frazioni di Ponte Nossa
  • Ponte
  • Campo Lungo
  • Spiazzi
  • Ponte Riso
  • Capra
Comuni Confinanti
Cosa visitare a Ponte Nossa:

Piatti tipici di Ponte Nossa
Eventi, Feste e Sagre

MERCATO SETTIMANALE

Ponte Nossa Via G. Frua – Viale Rimembranze martedi 30 Banchi

 

Origini di Ponte Nossa

La storia del paesaggio nossese … dopo la stretta gola del ponte del Costone, là dove le pendici del Corno Guazza e del Pizzo Frol sembrano congiungersi ed ostruire il passaggio, si apre improvvisamente il fondovalle, che si allarga su terrazzi fluvio-glaciali. Una terra di 557 ettari, ricca d’acqua, con un clima prealpino, umido, ventoso, poco soleggiato durante l’inverno. Questo fazzoletto di terra, ora intensamente urbanizzato, probabilmente nel passato, quando poche decine di persone lo abitavano, non ha permesso all’agricoltura di prosperare.Si pensa che i primi insediamenti umani fossero legati alla posizione di Ponte Nossa: al centro della valle, in un punto strategico per collegare la Media all’alta Valle Seriana, la piana di Clusone, la Valle del Riso, e, attraverso questa, la val Brembana. Nel tardo Medio Evo i “castelli”, già ricordati nella parte storica iniziale, permettevano un controllo militare ed economico della zona. Vicino alla chiesa di S. Maria e presso i magli, c’erano luoghi di risto­ro, stalle e servizi di maniscalco: ciò si può desumere dai molti ex voto che circondavano l’altare della Madonna e ornavano i due altrii della sagre­stia. Grazie alla sua posizione, all’abbondanza delle acque e ai minerali re­peribili nella zona, in Ponte Nossa vennero impiantati i magli per la lavo­razione dei metalli. Per gli stessi motivi, in tempi più recenti, si attuò l’insediamento delle industrie tessile e mineraria. Ciò offrì a buona parte della popolazione del comune e dei paesi vici­ni una occupazione relativamente stabile. Nei passati decenni questa sicu­rezza ha avuto come risvolto negativo l’appiattimento della creatività che caratterizza altri centri della Valle Seriana e altre valli bergamasche. Il tessuto urbano vede come elemento fondamentale un impetuoso sviluppo demografico, in cui l’aumento della popolazione è dovuto sopra­tutto all’apporto dell’immigrazione. Il rapido ricambio dei lavoratori residenti ha influito negativamente sul consolidamento dei rapporti sociali, che sono andati affievolendosi a partire dalla metà del 1900. Altre storie hanno l’ambizione di fare la “morale”, dando giudizi di valore con scopo didattico ed edifi­cante. Noi ci riproponiamo di costruire – con gli scarsi elementi reperibili – la storia di Ponte Nossa. Cerchiamo di individuare le correlazioni tra l’evoluzione delle attività economiche e i cambiamenti urbanistici. Il progressivo sviluppo della civiltà e del benessere, frutto dello spettacolare miglioramento dell’ ero­gazione dei servizi, offre strumenti interpretativi della vita culturale e sociale del paese. Mentre non ci limiteremo a fare una storia fotografica, presenteremo dati utili alla riscoperta della realtà da parte del lettore. Egli potrà così ripercorrere alcune tappe dell’evoluzione del paese nelle sue caratteristiche produttive, urbanistiche, culturali e sociali ed avrà anche più elementi per capire il tempo attuale. In questo capitolo la valle della Nossa verrà studiata come area a sé stante per la sua antichità e per le produzioni che la configurano come un bacino economico. Caratteri geologici Geologicamente il terreno è di origine mesozoica e fluvio-glaciale. La dolomia di Esino costituisce potenti banconi presso la «Sorgen­te», ricoperti da strati ostili di Dolomia metallifera e da marne di tipo raibliano. Molto esteso, particolarmente sulla sinistra del Serio e sulla destra del torrente Riso, il complesso di Dolomia principale del Norico, che si presenta a tinte chiare, ben stratificate conferisce al passaggio un aspet­to brullo e severo. A monte della sorgente si trova un deposito morenico rissiano di alcuni metri di spessore, debolmente alterato, ricoperto da prati e boschi. Le alluvioni fluvio-glaciali formano i terrazzi della riva destra e sini­stra del Serio, su cui sorgono le abitazioni del paese. Il fiume scorre su alluvioni recenti ed attuali. Numerosi i conoidi di sabbia alla base del Cor­no Guazza e del Pizzo Frol. Le ripide pendici del Corno Guazza sono solcate da numerosi avvallamenti percorsi da torrenti solo in occasione di piogge eccezionali. Diverse ipotesi sono state formulate per quanto riguarda il tipo di rocce dalle quali sgorgano le sorgenti della Nossa. Secondo Taramelli.

 

 

ITINERARI DI PONTE NOSSA

In ambito religioso, il principale edificio è senza dubbio il santuario della Madonna delle Lacrime, detto anche di santa Maria Annunziata, considerato monumento nazionale. Situato all’ingresso del paese in località Campolungo, venne edificato in luogo di una precedente chiesa di origine medievale dalle dimensioni assai modeste. Quest’ultima, dedicata a santa Maria ed ai Sette Fratelli Martiri, possedeva sulla propria facciata un dipinto quattrocentesco di Giacomo Busca, raffigurante la Madonna con Cristo crocifisso.

Secondo la tradizione, il 2 giugno 1511, una pastorella del paese fissando il quadro, vide il volto di Maria mutare, aprire e chiudere gli occhi fino a lacrimare sangue. Unitamente udì una voce che le disse di chiamare anche gli altri abitanti al fine di far osservare a tutti quell’apparizione, nonché di far edificare una nuova chiesa. La testimonianza venne quindi raccolta da un notaio e messa per iscritto. Il nuovo edificio sacro, iniziato nel 1525 e terminato nel 1533, venne edificato in stile romanico lombardo a fianco della chiesetta esistente e dedicato a santa Maria Assunta. Consacrata nel 1575 ed elevata a rango di parrocchiale nel 1583, quando si separò da Premolo, venne configurata in modo tale che l’affresco miracoloso diventasse l’altare laterale. La precedente chiesa fu quindi demolita nel 1716 al fine di lasciare spazio alla nuova sacrestia del complesso.

 

La chiesa di san Bernardino

La struttura ad unica navata suddivisa in cinque campate, all’esterno presenta una facciata a capanna con un rosone centrale posto al di sopra il portale d’ingresso, ai fianchi del quale sono collocate due monofore. All’interno spiccano gli archi ed il soffitto in legno finemente affrescati, i dipinti di Giovanni Cavalleri, così come i numerosi ex-voto testimoni della devozione popolare. Tuttavia ciò che cattura maggiormente l’attenzione è la presenza di un coccodrillo imbalsamato lungo circa tre metri, posto sopra l’ingresso di destra. La presenza del rettile, documentata fin dal 1594, secondo la tradizione sarebbe dovuta al dono di un commerciante che, imbattutosi nell’animale presso Rimini, riuscì ad ucciderlo dopo aver invocato l’intercessione della Madonna di Ponte Nossa. È tuttavia probabile che il mercante in questione, tale Bonelli de’ Ferrari, lo abbia acquistato presso la città adriatica. Un’altra versione popolare narra invece che l’animale infestasse le acque del Serio, e che alcuni abitanti lo avrebbero catturato e collocato nel santuario come ringraziamento alla Madonna. La chiesa, ristrutturata all’inizio del XX secolo su progetto di Giovanni Muzio, è tuttora luogo di pellegrinaggio ed oggetto di venerazione popolare.

Altro edificio di culto di grande rilevanza è la chiesa di san Bernardino, intitolata al santo che tanto si adoperò per la pace in queste zone in epoca medievale. Edificata nel corso del XVII secolo in luogo di una precedente struttura religiosa, si trova stretto tra la strada provinciale della valle Seriana (ex SS 671) ed il corso del fiume Serio. Il corpo è dato dalla fusione di due chiese addossate e molto simili tra loro. Esistono quindi due ingressi e due navate, le quali sono a loro volta suddivise in quattro campate. Nella navata di sinistra, leggermente più alta, vi sono alcune interessanti opere d’arte, quali le tele raffiguranti L’ultima cena e La Vergine con santi, nonché il presbiterio della chiesa; in quella di destra si trova invece l’altare del Suffragio con la pala Madonna con Bambino. Nella parete di fondo è infine collocata la statua di san Bernardino che, in occasione della ricorrenza patronale, viene portata in processione per le vie del paese.

Architettura civile e percorsi naturalistici

 

Il museo dei magli

Per ciò che concerne l’architettura civile, è d’obbligo citare il Museo dei Magli, situato nei pressi di via san Bernardino, sulla sponda orografica destra del torrente Nossana, nella struttura chiamata maglio minore (o maglio Beltrami), attivo fino al 1964. Il museo intende quindi ricostruire e valorizzare l’utilizzo dei magli che, sfruttando l’energia idraulica del corso d’acqua, hanno permesso lo sviluppo di una fiorente attività durata secoli.

La loro presenza è documentata a partire dal XV secolo, periodo in cui un sistema composto da un maglio fusore, posto più a monte, e da tre magli detti maglio grande (ora in stato di abbandono, del quale rimane soltanto parte della muratura esterna), minore e maggiore(detto anche Romelli-Gervasoni, ora in stato d’abbandono, che ha funzionato sino agli anni ottanta), permetteva la lavorazione del ferro estratto nelle vicine val di Scalve e valle Bondione ed ottenere principalmente chiodi, ma anche lamiere ed utensili agricoli quali zappe, vanghe, badili e mazze. Dopo la loro chiusura, avvenuta verso la metà del XX secolo, sono stati posti al centro di un programma di valorizzazione storico-ambientale promosso dal comune di Ponte Nossa e dall’Associazione Magli Nossa, che li ha portati ad essere meta di visite guidate sia per singoli e famiglie che per scolaresche.

Per quanto riguarda il tempo libero, è d’obbligo citare la Ciclovia della Valle Seriana che transita nella zona alluvionale a ridosso del fiume Serio, prima sul lato destro e poi, nei pressi della chiesa di san Bernardino, sul lato sinistro del fiume. Questa permette passeggiate e pedalate nella natura, lontano da traffico ed inquinamento, permettendo la riscoperta e la valorizzazione di spazi un tempo abbandonati nell’incuria.

Numerose sono inoltre le possibilità che il territorio offre a chi volesse passare un po’ di tempo nella natura. Molto invitanti sono gli itinerari che raggiungono le propaggini circostanti che svettano sull’abitato, su tutte la cima di Grem, l’Arera, il Corno Guazza (su cui è collocata la Madonna degli Alpini) ed il Pizzo Formico. Merita menzione anche la traccia, contrassegnata da segnavia del CAI numero 242, che si dirama dall’abitato, sale imboccando la val Nossana (o Dossana), raggiunge le baite dette di Sotto e di Sopra e termina presso il rifugio Santa Maria in Leten (1.720 m s.l.m.), da cui è possibile riallacciarsi a numerosi altri itinerari.

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Pubblicato in Alta ValSeriana, Martedì Mercati Bergamo, MERCATI SETTIMANALI PROVINCIA BERGAMO, PROVINCIA BERGAMO e Valle Seriana

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